Wednesday, June 07, 2006

lettera dal fronte

pubblico la lettera di un ragazzo siciliano al presidente cuffaro, tratta dal blog di antonio di pietro.

“ Egr. Presidente Cuffaro,le scrivo ora che è stato rieletto alla guida della nostra regione per approfondire una messaggio che precedentemente le avevo postato. Io sono Benny Calasanzio, residente a S.Margherita Belice ma studente fuorisede a Padova. Le scrivo per esprimere, tutelato dell’art. 21, il mio più totale dissenso, e ancor di più il mio disgusto largamente giustificato per quanto riguarda il suo “avviso ai diffamatori” presente sul sito internet www.totocuffaro.itLei, egr. Presidente, avvisa che è in corso una ricerca approfondita su internet finalizzata a trovare e a perseguire penalmente e civilmente tutti coloro che la diffameranno. E su questo punto, nonostante rimanga io fermamente convinto che la libertà sia un bene inequivocabile e incensurabile, e nonostante creda che un uomo politico debba accettare critiche, seppur dure e di dubbia continenza, potrei anche accettare le sue parole, senza condividerle. Ciò che davvero mi lascia sbigottito e indignato, è il punto seguente del suo “manifesto programmatico contro i diffamatori”. Quando dice che il denaro proveniente dalle cause per diffamazione che lei prevede di vincere (le ricordo che la risposta ad una causa per diffamazione persa potrebbe essere una querela per calunnia) sarà devoluto alle famiglie delle vittime di mafia, lei sta offendendo quelle famiglie e nessuno le da il diritto di elevarsi a benefattore dell’antimafia soprattutto visti i suoi problemi con la giustizia. Chi le scrive, Presidente, ha avuto uno zio e un nonno crivellati di colpi dalla mafia per non aver ceduto alla richiesta di vendita di una piccola industria di calcestruzzi a Lucca Sicula, più di dieci anni fa e riconosciuti immediatamente “vittime innocenti della mafia”. Sono morti per non aver ceduto ad una logica mafiosa, per essersi ribellati e aver recriminato la loro libertà, il loro rifiuto di ogni compromesso, per la loro voglia di continuare a respirare il profumo della libertà, non il puzzo del patto mafioso. Chi le scrive, Presidente, ha parlato di legalità e di fiducia nella giustizia da un palco, di fronte a delle scuole, a dei bambini, assieme a Rita Borsellino durante una tappa della Carovana Antimafia, e sono e rimango fermamente convinto che chi le scrive, egr. Presidente abbia senza dubbio più diritto di lei a dire che la mafia fa schifo, o almeno abbia la reputazione e l’onore per farlo. La mia indignazione nasce dalle sue parole e ancor di più dalle sue azioni. Lei è sotto processo per favoreggiamento alla mafia, la stessa mafia che ha ucciso dei Borsellino molto meno importanti del giudice, i miei parenti. Giorno dopo giorno si depositano fascicoli dell’inchiesta che aggravano la sua posizione (ultimo quello che accerterebbe l’esistenza di una sua talpa in procura per quanto riguarda le indagini sul pentito Campanella, favoreggiatore di Bernardo Provenzano) e giorno dopo giorno lei diventa sempre più moralmente inadatto ad essere titolare di quella frase. Mi chiedo come, razionalmente e senza polemiche, lei possa rivolgersi alle famiglie vittime di lutti mafiosi quando, riferendosi alle indagini in corso, lei è indagato per reati che avrebbero favorito la mafia. Ciò è incoerente e ingiusto per quelle famiglie e legale solo secondo la legge, non certo per quanto riguarda l’etica e la morale.Io le chiedo, egr. Presidente, per quanto riguarda la mia famiglia, di non renderci beneficiari di quelle donazioni che lei ha intenzione di fare a quelle famiglie che ancora piangono i loro parenti uccisi da una associazione criminale dalla quale le istituzioni dovrebbero stare lontane e dovrebbero combattere con ogni mezzo e in ogni momento. Le chiedo di lasciarci da soli con il nostro dolore, soli con chi davvero e giorno dopo giorno fa qualcosa contro la mafia. Inviterò altresì le altre famiglie che con la nostra condividono lo stesso dolore a rifiutare qualunque aiuto proveniente da un presidente che prima di rivolgersi a noi dovrà chiarire la sua posizione in sede processuale per accertare se sia coinvolto o no in reati di favoreggiamento alla mafia.Augurandole un buon lavoro, Benny Calasanzio”.

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2 Comments:

Blogger Unknown said...

ciao, grazie per aver pubblicato la mia lettera... grazie di cuore.
Benny

7:22 PM  
Blogger ruokkalusikka said...

grazie a te e a tutti quelli che vogliono essere liberi.

12:02 PM  

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