la forza della ragione
stanotte è morta oriana fallaci, forse l'unica vera voce libera del giornalismo italiano. mi dispiace che i ragazzi della mia generazione l'abbiano conosciuta solo attraverso le caricature strumentali e le descrizioni faziose a cui è stato associato il suo nome negli ultimi anni. mi dispiace che in questo clima di ostilità nei suoi confronti, molti abbiano preferito cavalcare la stupida tigre del fuck you oriana, anziché leggere i suoi articoli e i suoi libri. avrebbero scoperto la fallaci che molti hanno dimenticato, che si è sempre spesa per le battaglie civili, che ha affrontato i grandi della storia senza soggezione e ha raccontato le guerre con un'umanità e una profondità senza pari, che ha difeso strenuamente la sua libertà e la cultura in cui questa libertà è nata. l'oriana fallaci personaggio scomodo a destra e a sinistra, nonostante facesse comodo, una volta agli uni e una volta agli altri, annoverarla tra i propri intellettuali. una donna che ha amato il suo lavoro e che ha sempre rispettato i suoi lettori, con un linguaggio diretto, coinvolgente, appassionato, intelligente e sincero. la sua onestà le ha dato il diritto di risvegliare i lettori dal sonno civile, onestà che molti suoi detrattori invidiano e temono, che sicuramente non hanno. riporto un passo tratto dal suo ultimo libro, l'apocalisse, apice della sua riflessione e della sua lotta.
"Sul serio. Non dico bugie. Sono troppo orgogliosa per dire bugie. Del resto, che ci sarebbe di indegno, di degradante, ad ammettere che la Morte mi spaventa come spaventava Hailé Selassié? Glielo confesso con serenità: al posto della paura io sento una specie di malinconia, una specie di dispiacere che offusca perfino il mio senso dell'umorismo. Mi dispiace morire, sì. E non dimentico mai ciò che Anna Magnani mi disse tanti anni fa:. Non dimentico nemmeno che quell'ingiustizia è toccata a miliardi e miliardi di esseri umani prima che a me, che toccherà a miliardi e miliardi di esseri umani dopo di me. però mi dispiace lo stesso. L'amo con passione, la Vita, mi spiego? Sono troppo convinta che la Vita sia bella anche quando è brutta, che nascere sia il miracolo dei miracoli, vivere il regalo dei regali. Anche se si tratta di un regalo molto complicato, molto faticoso. A volte, doloroso. E con la stessa passione odio la Morte. La odio più di una persona da odiare, e verso chi ne ha il culto provo un profondo disprezzo. Anche per questo ce l'ho tanto con i nostri nemici. Coi tagliatori di teste, coi kamikaze, coi loro estimatori. Il fatto è che pur conoscendola bene, la Morte io non la capisco. Capisco soltanto che fa parte della Vita e che senza lo spreco che chiamo Morte non ci sarebbe la Vita."
"Sul serio. Non dico bugie. Sono troppo orgogliosa per dire bugie. Del resto, che ci sarebbe di indegno, di degradante, ad ammettere che la Morte mi spaventa come spaventava Hailé Selassié? Glielo confesso con serenità: al posto della paura io sento una specie di malinconia, una specie di dispiacere che offusca perfino il mio senso dell'umorismo. Mi dispiace morire, sì. E non dimentico mai ciò che Anna Magnani mi disse tanti anni fa:
Labels: giornalismo, oriana
1 Comments:
sapevo di trovare un post tuo in suo onore... quando ho sentito alla tv la notizia il mio pensiero è volato a te. Ho pensato "chissà come sarà dispiaciuta la mia Veronica" e dalla lettura del tuo post noto che non mi sbagliavo. La vita... come si diceva? ad andare via prima da questo mondo sono sempre le persone migliori...
un bacio Tvb :*
Ps. salgo a Palermo il 23, vi faccio sapere.
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