Saturday, June 17, 2006

wittgenstein su heidegger



pensiamo alla semplice meraviglia che qualcosa esista. il solo fatto che ci sia qualcosa piuttosto che il Nulla, suscita in noi una meraviglia che non può essere espressa nella forma di una domanda e a cui non vi è neppure alcuna risposta. [...] tutto ciò che vorremmo dire può, a priori, essere solo nonsenso. tuttavia ci avventiamo contro i limiti del linguaggio. [...] no ha senso dire che mi meraviglio per l'esistenza del mondo poichè non posso immaginarlo non esistente. posso certo meravigliarmi che il mondo attorno a me sia così. se, per esempio, avessi una tale esperienza mentre guardo il cielo azzurro, potrei meravigliarmi del suo essere azzurro, invece che coperto di nubi. ma non è questo che voglio dire. mi sto meravigliando del cielo, comunque esso sia. [...] ma allora che cosa significa essere consapevoli di questo miracolo in certe occasioni e non in altre?[...] quest'avventarsi contro le pareti della nostra gabbia è perfettamente, assolutamente disperato. l'etica, in quanto sgorga dal desiderio di dire qualcosa sul significato ultimo della vita, il bene assoluto, l'assoluto valore, non può essere una scienza. ciò che dice non aggiunge nulla, in nessun senso, alla nostra conoscenza. ma è un documento di una tendenza nell'animo umano che io personalmente non posso non rispettare profondamente e che non vorrei davvero mai, a costo della vita, porre in ridicolo.
ludwig wittgenstein, lectures on ethics
(commento a was ist metapysik? di martin heidegger)

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1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Peccato che il pazzo Martin Heidegger non abbia potuto conversare sulle opinioni del nostro caro Witty e abbia preferito invece scendere di livello per rispordere a quel cretino di analitico che è Carnap!

Immaginati Heidy e Witty a pranzo e la loro possibile conversazione *_*

9:42 AM  

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