diritto di vita e di morte
cito uno stralcio della lettera aperta al presidente napolitano di piergiorgio welby, co-presidente dell'associazione luca coscioni, affetto da distrofia muscolare. la vignetta di vauro dice il resto sull'eutanasia.
"Caro Presidente, scrivo a Lei e attraverso Lei mi rivolgo anche a quei cittadini che avranno la possibilità di ascoltare queste mie parole, questo mio grido, che non è di disperazione, ma carico di speranza umana e civile per questo nostro Paese. [...] Io amo la vita, Presidente. La vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, la giornata di pioggia, l'amico che ti delude. Io non sono né un malinconico, né un maniaco depresso... Morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita... E' solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche. Il mio corpo non è più mio... E' lì, squadernato davanti a medici, assistenti, parenti. Se fossi svizzero, belga, olandese potrei sottrarmi a questo oltraggio estremo, ma sono italiano e qui non c'è pietà..."
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