come si può non studiare filosofia?
"una considerazione biologica dell'uomo non consiste nel paragonare la sua physis con quella dello scimpanzé, bensì nel rispondere a questa domanda: in qual modo è vitale quest'essere incomparabile, per essenza, con qualsivoglia animale? infatti, già l'apertura al mondo, se vista in questa prospettiva, è in linea di principio un onere. l'uomo è soggetto a una profusione di stimoli assolutamente estranea alla natura animale, è soggetto alla piena "senza scopo" di impressioni che lo raggiungono e che egli deve in qualche modo padroneggiare. non gli sta di fronte un ambiente in cui i significati siano articolati e istintualmente ovvi, ma un mondo - ossia, in termini negativi, un campo di sorprese, dalla struttura imprevedibile, che va elaborato, cioè esperito, con circospezione e prendendo ogni volta misure e provvedimenti. già qui si prospetta un compito di grande rilievo fisico e vitale: l'uomo deve trovare a se stesso degli esoneri con strumenti e atti suoi propri, cioè trasformare le condizioni deficitarie della sua esistenza in possibilità di conservarsi in vita."
arnold gehlen, l'uomo. la sua natura e il suo posto nel mondo.
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