Tuesday, October 07, 2008

la ricetta dell'ignoranza


come distruggere il sistema dell'istruzione pubblica. prendete un paese sempre più ignorante, come l'italia, e fatelo governare da una manica di criminali. eletti legittimamente, sia ben chiaro, ognuno ha quel che si merita. volendo sorvolare su chi occupa le altre poltrone, concentratevi sul ministero della pubblica istruzione. procuratevi un'avvocatuccio dal nome provinciale e rassicurante, che per diventare avvocatuccio sia dovuta andare (che sacrificio!) da brescia in quel di reggio calabria per passare un esame grazie ad una commissione amica (degli amici...?). affidatele il compito di riformare la nostra scuola e la nostra università. state bene attenti: non bisogna far lievitare troppo le spese. il nostro avvocatuccio si armerà di cesoie e tarperà scientificamente le ali dell'ultima speranza di questo bel paese carretta. sarà parsimoniosa con gli insegnanti, un solo maestro per 30 bambini, un solo professore associato per ogni cinque che vanno in pensione. per sicurezza chiuderà anche, senza l'ombra di un piano alternativo, le scuole di abilitazione all'insegnamento. ci vogliono certezze nella vita: le migliaia di insegnanti precari non saranno più neanche quello. quelli che, disgraziatamente per il debito pubblico, sono già titolari di cattedra dovranno accontentarsi dello stipendio da fame, si sa che da noi è più meritevole un top manager sanguisuga e incapace. userà il contagocce anche con i finanziamenti: meglio usare metà del fondo di finanziamento ordinario dell'università per coprire i debiti di alitalia (siamo eternamente grati ai nostri top managers), piuttosto che darli ai rettori perchè paghino almeno le bollette (capiamo bene che chiedere di aumentare gli assegni di ricerca in questo contesto sarebbe umiliante per la nostra intelligenza). il nostro avvocatuccio non dimenticherà di certo la questione meridionale: prima insulterà gli insegnanti emigrati al nord, poi con un divaricatore marca "trasformiamoleuniversitàinfondazioniprivate" aumenterà il divario che separa i buoni padani dai brutti terroni. così le aziende del nord con i loro quattrini faranno delle università le loro succursali per le ricerche orientate al mercato (con buona pace dell'articolo 33 della Costituzione "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento"). al sud invece, in mancanza di capitani d'industria magnanimi, indovinate chi è il privato che investirà nella fondazioni? su, su! sempre a pensar male! il nostro avvocatuccio sa bene che anche l'occhio vuole la sua parte, e per coprire il saporaccio della sua torta usa un grembiule. ottima idea, se non fosse che è poco credibile da parte di un governo in cui la lega non ha tra i suoi valori l'uguaglianza (neanche tra i bambini, vedi dossier rom...). manco a dirlo, saranno i genitori a sobbarcarsi questa ennesima spesa, come se non bastassero i libri! eh, no! date a cesare quel che è di cesare! l'avvocatuccio si è seduta al tavolo con gli editori per bloccare i prezzi dei testi. ci riuscirà, considerando che il suo capo è proprietario di una delle più grandi case editrici italiane! ma di cosa mi stupisco ancora? in un paese in cui anche i sindacati difendono chi non lavora, che parlano della scuola solo come bacino di posti di lavoro (dando ragione alla tesi forte dell'avvocatuccio, "il mio ministero spende il 97% del budget in stipendi") e non come pilastro sociale dall'importanza strategica, come unico strumento per eliminare le disparità e formare un'opinione pubblica e una classe dirigente degne di questo nome, la strada verso il disastro è spianata. questo è il paese in cui si diventa famose, e poi ministro delle pari opportunità, perchè ci si spoglia in un calendario. questo è il paese in cui nei test d'ingresso all'università, nella sezione di cultura generale si chiede chi abbia vinto il grande fratello tre anni fa. questo è il paese in cui si preferisce mandare l'esercito contro la camorra, anzichè più insegnanti nelle scuole a rischio. ma soprattutto, questo è il paese in cui - e questa è la cosa più disarmante, perchè segno di un cancro che ha generato metastasi - i genitori non scendono in piazza a fare le barricate insieme ai loro figli.

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