cattivo israele!
era da qualche giorno che volevo dedicare un post allo scontro tra israele e libano. mi ha fermato il rischio di cadere nelle solite banalità o nelle solite letture di parte. i giudizi sulla questione mediorientale sono ancora schiavi del dualismo sinistra pro palestina (o più in generale pro nemici di israele) destra pro israele. credo che israele abbia il diritto di difendersi. non sta combattendo contro i lanci di pietre dell'intifada palestinese, ma contro un gruppo terroristico, gli hezbollah, ben armati e ben organizzati. e finanziati da pazzi come ahmadinejad. che siano i civili quelli più colpiti in una guerra è cosa nota e le singole storie di vite spezzate addolorano. ma riconoscere il diritto israeliano all'autodifesa non è certo una dichiarazione d'odio contro di essi. gli errori e le esagerazioni ci sono stati, ci sono e ci saranno da entrambi i lati, inutile risalire al "chi ha cominciato". purtroppo continua a resistere (anche nel nostro governo) l'immagine di un paese guerrafondaio, israele, che vuole distruggere le popolazioni arabe che gli stanno intorno. si continua con l'apologia del terrorismo che non ha mai dato tregua ai cittadini di uno stato democratico. si fa finta di non sapere che israele subisce violenza sistematica sin dalla sua fondazione, che è stato sempre israele ad aprire alle trattativa di pace, soprattutto ad opera di quei leaders etichettati come falchi, rabin e sharon. si vuole ignorare l'antisemitismo con cui sono indottrinati i bambini palestinesi, libanesi, siriani. meglio bacchettare il cattivo israele che tagliare i ponti col terrorismo islamico antisemita, che è cresciuto per decenni sotto l'ala protettiva del corrottissimo arafat, amico dell'europa. chi è il vero nemico delle popolazioni arabe intorno a israele: i carri armati di gerusalemme o la mafia violenta dei vari hamas, fatah, hezbollah che specula sulla destabilizzazione dell'area, sulla povertà, sull'ignoranza, sulla fame e sulla morte, che guadagna sulla loro pelle brandendo il corano?
Labels: medioriente, politica estera
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