facciamoci riconoscere
se già se ne parlava prima della vittoria del mondiale, adesso che la coppa è italiana non poteva non tornare alla ribalta la questione amnistia per calciopoli. in prima fila: clemente "ping pong" mastella. da bravo tifoso, non nasconde che sarebbe un peccato vedere i campioni del mondo giocare in serie b o c. e invece, non sarebbe una bella lezione di vita? è vero che per tutti è stato bello vederli vincere, ma sono pur sempre ragazzi pagati miliardi per giocare a calcio. non devono certo guadagnarsi lo stipendio, non verrebbero licenziati se andassero in una serie minore. ma il buon clemente (di nome e di fatto, o meglio di nome e di intenzione) non si ferma qui: oltre le stupidaggini del tipo "prodi porta fortuna, con berlusconi sarebbe stato diverso", che fanno ridere solo lui e forse prodi, e "chi ci ha dato prestigio e dignità va valutato con occhio diverso. Come uno che ha fatto cose esemplari. Mi sono rotto le scatole di un moralismo senza morale...", c'è anche un'affermazione quantomeno infelice nella stessa intervista a repubblica. "Questi discorsi sulla morale rischiano di farci perdere il prestigio ottenuto con la vittoria. Già li sento i commenti all'estero: ecco i soliti italiani, quelli della mafia. Ragionamenti che ci deprezzano. Rischiamo di sciupare risultato e vittoria". i soliti italiani della mafia, caro mastella, sono quelli che per la vittoria di un mondiale vorrebbero chiudere un occhio, e l'altro pure, sul sistema calcio corrotto, poco importa che sia illegale. sono le sue affermazioni, aggravate dal fatto di ricoprire un ruolo nel governo, che ci fanno riconoscere all'estero come i soliti italiani, quelli della mafia. per caso c'entra qualcosa che uno dei beneficiari dell'amnistia sarebbe il suo caro amico diego della valle, presidente della fiorentina, che tanto si è speso per la campagna elettorale dell'udeur? tra amici, e amici degli amici, ci si fanno dei favori...
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