Monday, October 20, 2008

la protesta di palermo

eravamo circa 10.000. eravamo uniti, universitari, liceali, professori, ricercatori. abbiamo fatto sentire la nostra voce e non ci fermeremo qui. mai vista così tanta partecipazione al di fuori di ogni colore politico. straordinario. (per problemi del server non riesco a caricare le foto della manifestazione, spero di poterlo fare al più presto.)


http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-2/scuola-2009-2/scuola-2009-2.html
http://www.corriere.it/cronache/08_ottobre_20/scuola_proteste_universita_gelmini_8df215b8-9e93-11dd-b7ca-00144f02aabc.shtml
http://www.protestaunipa.info/
http://saperi-in-lotta.noblogs.org/
http://www.lettere.unipa.it/

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2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Per rimaner nell'ambito di una facolta che dovresti conoscer bene, a me è scocciato pagare le tasse per garantire una cattedra ad Attilio, Marco, Paolo Emilio e Francesco Carapezza oppure ad Ignazio Buttitta e consorte (Elsa Guggino. I professori che vi stanno spingendo a protestare, vogliono difendere lo status quo che gli fa tanto comodo. Che nessuno ficchi il naso nelle università, l'università non si tocca, ecc. Comunque hai ragione, la legge 133 o come cavolo si chiama. è sbagliata. Oltre ai tagli (giustissimi), avrebbero dovuto abolire metà degli indirizzi di laurea ed introdurre delle norme ferree contro questo schifo di parentopoli. Ma chi avrebbe dovuto farlo? L'attuale governo?! Che un giorno dice che non avrebbe permesso l'occupazione degli atenei ed il giorno dopo (!!!) smentisce tutto?
Bacioni
Ettore

1:07 PM  
Anonymous Anonymous said...

Ah, dimenticavo una cosa: è tutto tempo perso. Sia il vostro e sia quello dei nostri rappresentanti al governo (che son quelli che ci meritiamo). In un Paese che non ha osato dire una parola contro chi è arrivato a portare i bambini delle elementari in piazza per strumentalizzarli a favore dei propri interessi, non c'è più speranza. Di fronte ad insegnanti che avrebbero meritato d'esser licenziati su due piedi, ne politici, ne magistrati, ne poliziotti, ne presidi e neppure i genitori (!!!), hanno detto una sola parola! Quest'Italia non si cambia più, oramai è impossibile. Si strumentalizza, si fomenta, di disinforma, si violano le leggi e chi più ne ha più ne metta, per il bene supremo dell'interesse personale e di parte. Ed il bene della nazione, il bene collettivo, vada a farsi fottere.


Ancora bacioni
Ettore

PS: nella remota prospettiva che la polizia faccia rispettar le leggi e decida di sgombrare qualche facolta o impedire il blocco delle città, sei pregata di non beccarti qualche manganellata. Grazie :)

1:31 PM  

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