Friday, April 27, 2007

ancora sul partito democratico


prodi ha affermato qualche giorno fa che la prima tessera del pd sarà di una giovane donna, a testimonianza della ventata di novità. poi, appena si parla di leadership, si sentono solo i nomi di fassino, d'alema, veltroni, rutelli... se non si fosse notato, esplicito meglio: tutti uomini. cambia tutto per non cambiare niente, aveva ragione tomasi di lampedusa. dai socialisti francesi, che hanno candidato la royal alle presidenziali, la nostra sinistra non ha imparato nulla, ammesso che abbia mai imparato qualcosa da qualcuno. mi piacerebbe che alla guida del partito democratico andasse anna finocchiaro. allora se ne potrebbe riparlare.

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biagi e gli altri


biagi è tornato. con la classe, la sobrietà e la professionalità di sempre. l'unico che fra le tante parole sprecate in televisione parli di come è fatto questo paese. in due puntate del suo modesto ma potente rotocalco ha già raccontato di chi non arriva a fine mese, dei morti sul lavoro, della mafia, della libertà d'espressione, della magistratura, della sanità. e ha ricordato la resistenza senza retorica a un'italia sempre più smemorata. una lezione di giornalismo e di dignità a tutti quelli che del giornalista hanno solo l'iscrizione all'albo, quelli che passano la giornata a rincorrere il politico per chiedergli cosa abbia mangiato per cena e se sia stato di suo gradimento, quelli che infieriscono sui parenti delle vittime "adesso che suo figlio è morto, lei come sta?". rotocalco televisivo va in onda su rai tre, in seconda serata. piazzamento disagevole nel palinsesto, ma sono certa che questo non sarà un problema. poi, meglio così che sulla rai uno di del noce e accanto al tg1 di riotta. mi trovo costretta a un errata corrige sull'uomo sul quale avevo nutrito speranze di riscatto per il più importante tiggì. tutto fumo e niente arrosto, anzi tutto fumo e il solito arrosto. l'esordio era stato incoraggiante: un giornalista bravo e competente (cercatevi gli articoli dell'archivio del corriere e soprattutto la sua rubrica su corriere magazine, erano pezzi bellissimi), niente panini umilianti, servizi scientifici anziché gossip, editoriali coraggiosi. lo sviluppo è stato pessimo: ha cominciato col demolire tv7, ex ottimo rotocalco, trasformandolo in una trasmissione col giornalista-presentatore e ospiti del calibro di riccardo scamarcio che si cimentano in analisi politiche sull'afghanistan. ogni occasione è diventata buona per autoincensarsi, come il big brother di orwell che ricordava ai cittadini di londra la sua grandezza. dati auditel annunciati trionfalmente per cantarsela e suonarsela da solo. il panino nel frattempo, zitto zitto mogio mogio, è tornato e nessuno ci ha fatto poi tanto caso. il faccione di plastica di casini è sempre più presente nella pagina di politica, in interviste tutte per lui. la politica estera si è appiattita. e poi gossip e stupidaggini a go go, copiate pari pari dalle pagine web del corsera, dalla lapdance in metro a milano alla donna più sexy del mondo secondo people. vabbé l'amicizia con quell'altro degno compare di mieli, ma forse riotta è ormai cresciutello per copiare dal compagno di banco, no? un programma degno di attenzione invece è l'infedele di gad lerner, su la7. è un pò una zona franca del giornalismo in tv, lo guardano in pochi e per questo sono concesse licenze poetiche a un lerner sovrano assoluto ma illuminato. peccato che forse marci troppo sull'essere di nicchia e meno male che da lui i politici si dosano col contagocce. chiudo con una chicca che ho visto di sfuggita su blob. su rai due, in infima serata, c'è un programma con giovani giornalisti che si sentono uomini vissuti e si mettono in posa davanti la telecamera. credo si chiami ring o qualcosa di simile, la scenografia è appunto un ring dove sale l'intervistato. bene, blob ha ritrasmesso uno stralcio dell'intervista a lamberto sposini che, udite udite, accusa l'ignoto giovincello intervistatore di essere un pessimo giornalista... ahahahahahahahahahahahah!!!!!

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fragile


"Colorlessly green ideas sleep furiously."

Noam Chomsky

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Sunday, April 22, 2007

sono partito noioso e non mi fermo più


sono contraria al partito democratico. almeno contraria a quello che verrà fuori da questo modo di fare. sono estremamente scettica sulla possibilità che si approdi a un nuovo soggetto politico di rinnovamento, vedo più vicina l'ipotesi che gli ex ds diventino tante margheritine. se i giornali parlano senza mezzi termini prima di fusione fredda e poi di momento epocale, significa che il partito democratico nasce noioso. dovrebbe essere l'esatto opposto. dovrebbe aprire dibattiti, dovrebbero venir fuori le opinioni più disparate, i confronti dovrebbero essere concreti e vivaci. la stampa ripiega invece su toni estremi, positivi o negativi e, in quanto tali vuoti, e la gente sbadiglia. va bene il riformismo, quello che in italia non c'è mai stato, ma questo non significa non stare più a sinistra. voglio vedere come finirà con i capricci di rutelli che non vuole entrare nel partito socialista europeo. e chissà come si accapiglieranno per la leadership. intanto parisi ha denunciato come si è svolta la rielezione di rutelli alla guida della margherita: con accordi nottetempo "un pò a me, un pò a te". traduco: si sono definite le linee di forza, le correnti che avranno più o meno diritto di parola e potere decisionale sulle modalità di ingresso della margherita nel pd. cominciamo bene! nessuno vuole rinunciare alla sua identità, tra diessini in lacrime e margheritini democristiani, ma nessuno sa come conciliarsi. ha fatto bene mussi ad andare via, si è accorto prima del povero fassino, che nel progetto ha versato le sue ultime gocce di sangue, che questo carrozzone incerto non va da nessuna parte, perché non sa da che parte andare. come al solito, la speranza è l'ultima a morire, i fatti potrebbero sempre smentirmi, ma stavolta la vedo dura. peccato.

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Friday, April 13, 2007

troppo facile così


non posso lasciare l'italia neanche per poche ore che succede sempre qualcosa! mentre ieri ero a zurigo, la chinatown milanese di via paolo sarpi si rivoltava unita contro una multa dei vigili urbani. ovvio, non può essere una contravvenzione di 40 euro la causa dei tafferugli. i cinesi sono contrari al progetto urbanistico del comune che vorrebbe trasformare via sarpi in un'area pedonale, con conseguente danno economico per i grossisti dalle lanterne rosse. spero che la moratti abbia un ragionevole pugno di ferro nei confronti di questa comunità. niente di personale contro i cinesi. ma contro la loro economia illegale sì. siamo tutti bravi ad offrire prezzi più che concorrenziali (e merce scadente però) se la produciamo 24 ore su 24, fregandocene dei limiti di legge, della sicurezza dei lavoratori, dello sfruttamento minorile, dei permessi di soggiorno, di quanto possa essere pericolosa la merce venduta. si lamentano che, se via sarpi diventasse isola pedonale, sarebbero costretti a chiudere bottega. ma se partissero serie ispezioni a tappeto chiuderebbero ugualmente. senza contare che la situazione per cui i cinesi affittano o acquistano negozi cash (chissà poi da dove arrivano questi soldi... forse dalle tasse che dimenticano di pagare) anche al doppio del loro valore pur di stare accanto ai connazionali, si chiama in sostanza cartello. dimmi tu dov'è la concorrenza tra due negozi praticamente affiancati! perché tante storie contro i cartelli di assicurazioni, compagnie petrolifere & co. e non contro quello dei cinesi? soliti due pesi e due misure? ha detto la sua anche il governo di pechino, prendendo le difese dei suoi migrati. pensi piuttosto a far stare bene la gente a casa sua, che di problemi ne ha tanti, uno fra tutti i diritti civili. i cinesi stiano pure in italia se vogliono, ma abbiamo delle regole che valgono anche per loro.

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Friday, April 06, 2007

buona pasqua!

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Thursday, April 05, 2007

in these days...


momento miscellanea. liberati i soldati inglesi imprigionati dai pasdaran iraniani. ahmadinejad ha fatto il suo ridicolo show mediatico, con tanto di applauso indegno da parte dei giornalisti in platea. il suo non è mica stato un bel gesto, liberarli era un dovere, soprattutto considerando che non doveveano essere presi in ostaggio. ma il problema riguardo a quell'omino ignorante col dimesso giubbottino beige non è solo quello che fa o dice, è un pazzo criminale e su questo non si discute. il punto è che si parla dell'iran solo superficialmente, mai una parola su cosa realmente accade in quel paese, rarissime le orecchie occidentali che ascoltano le voci della protesta interna, soprattutto quella studentesca. il risultato è che i nostri media si prestano come cassa di risonanza per le follie di ahmadinejad così, gli arabi assorbono la propaganda antisemita, e a noi viene nascosto che la liberazione dei soldati di sua maestà è stata contemporanea alla possibilità per i diplomatici di teheran di visitare dei detenuti iraniani in un carcere di baghdad, dove erano reclusi in isolamento con l'accusa di finanziare il terrorismo. vogliamo negare che ci siano state trattative? e poi vengono a farci storie sul caso mastrogiacomo! o tutti o nessuno, non ci sono coscienze pulite. caso due. un giornale francese ha tenuto sotto controllo le auto dei candidati alla presidenza, che si sfideranno alle urne fra tre settimane. si è scoperto che tutti hanno infranto i limiti di velocità. nessuno in francia si è ribellato perché è stata violata la privacy del politico, chissà come mai... ma ciò che è più interessante è che in italia si riporti questa notizia, di per sé ininfluente e che tutto sommato può farci sorridere, presentandola quasi come una disavventura dei vip d'oltralpe, e non si parli della campagna elettorale di uno dei paesi più importanti d'europa. avremmo molto da apprendere: il partito democratico dal programma di segolene royale (sempre da lei arriva anche una lezione per i nostri palazzi maschilisti), la destra berluscocratica da sarkozy, i giornali e i giornalisti dai colleghi francesi, eccetera eccetera eccetera. at last but not the least, l'affaire telecom. non ne posso più di sentir parlare della difesa dell'italianità delle imprese. è vero che avere delle industrie forti è un vantaggio non da poco per la nostra economia. ma dobbiamo anche ricordarci che le nostre grandi sono state tutte o statali o vergognosamente aiutate dallo stato (vedi la fiat, l'alitalia...). le economie solide si sono formate con un capitalismo sano. se noi in sessant'anni non siamo stati capaci di creare solo un mercato malato è proprio per questa mentalità intrisa di provincialismo, protezionismo e salvaguardia delle poltrone. assurdo pensare che si debba andare avanti così. tronchetti provera non è certo uno stinco di santo, ma la soluzione non dovrà venire dal governo. anche se sottoscrivo un'idea venuta fuori ieri, durante una discussione di questa faccenda: magari, non sapendo come fermare tronchetti provera, si penserà di mandargli un avviso di garanzia... e la nave va.

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ad maiora


riporto per intero un articolo del corriere della sera di oggi.

"NAIROBI
- Il governo eritreo ha deciso di proibire la mutilazione genitale femminile. I contravventori andranno incontro a multe ed anche alla prigione. Lo rende noto oggi un comunicato del ministero dell'Informazione dell'Asmara di cui riferisce la Bbc on line. La misura è retroattiva, essendo entrata in vigore - precisa la nota - il 31 marzo scorso. In essa si sottolinea che tale tipo di intervento oltre ad essere pratica intollerabile può produrre gravi danni alla salute. Secondo l'Unione delle Donne Eritree almeno il 90 per cento delle donne è sottoposta a tale barbaro intervento. Che peraltro è praticato ancora su circa tre milioni di bimbe l'anno, ed a cui si valuta siano state costrette almeno 140 milioni di donne, sia musulmane che cristiane. «La mutilazione femminile è una procedura che mette a serio rischio la salute delle donne, causa loro gran dolore e sofferenze, oltre a minacciare la loro vita», si legge nel comunicato del governo. L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha distinto le mutilazioni in 4 tipi differenti a seconda della gravità per il soggetto:

Circoncisione o infibulazione (as sunnah): si limita alla scrittura della punta del clitoride con fuoriuscita di sette gocce di sangue simboliche

Escissione (al uasat): asportazione del clitoride e taglio totale o parziale delle piccole labbra

Infibulazione o circoncisione faraonica o sudanese: asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.

Nel quarto tipo sono inclusi una serie di interventi di varia natura sui genitali femminili.

Queste mutilazione a carico dei genitali femminili, praticate in 28 paesi dell'Africa sub-sahariana, per motivi non terapeutici, ledono fortemente la salute psichica e fisica delle bambine e donne che ne sono sottoposte."

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